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E’ difficile dare una definizione di balbuzie, anzi forse non esiste neanche una tale definizione. Esistono i balbuzienti.Ci sono varie teorie che partendo da eventuali cause,  danno al disturbo una spiegazione.
Le categorie nelle quali sono suddivise queste teorie sono le seguenti: 

ORGANICISTICHE: disturbo a livello fonico (Es. Teoria dei disturbi respiratori).

PSICOGENETICHE: tensione interna con disturbo intermittente della parola con aumento delle difficoltà in coincidenza di situazioni emotive intense (Es. teoria psicoanalitica).

LINGUISTICHE: interruzione della parola causata da incertezze terminologiche, sintattiche, grammaticali, foniche, collegabili a difficoltà articolatorie che costringono il soggetto a varianti rispetto al pensiero articolato inizialmente (Es. teoria dell’insufficienza linguistica).  


Le cause, come tutti i problemi complessi, sono varie. Cominciamo con l’esaminare le cause organiche. Le cause organiche più remote possono essere: Pre Natali – Natali – Post Natali.

Parlando di cause organiche non è da trascurare la predisposizione ereditaria. E’ naturale che si riproducono ereditariamente le stesse strutture dei genitori. Se predominano quelle del genitore disturbato,  è pure naturale che il soggetto sia predisposto al fenomeno. Sempre per la corrispondenza genetica,  accade spesso che i figli presentino le stesse caratteristiche emotive, di sensibilità, comportamentali, ecc. degli ascendenti paterni o materni. A tutto ciò va aggiunta la “proiezione” sui figli della frustrazione sofferta  dai genitori balbuzienti, della loro ansia per l’espressione verbale del bambino e della spirale negativa che quest’ansia genera.Oltre alle cause organiche esistono eventi traumatici causati da fenomeni esterni. Attualmente, in una buona percentuale di casi, la balbuzie è data da una trauma psichico conseguente ad uno spavento, ad una causa violenta esterna, ad una paura sofferta in epoca prescolare. In genere la balbuzie non si manifesta improvvisamente; vi sono casi, però, nei quali è immediata, specie se dovuta ad un fortissimo spavento. La paura può subentrare in molti modi. Il bambino quasi sempre incomincia lentamente ad esitare su certe consonanti; le esitazioni poi, si fanno più frequenti, le difficoltà maggiori e più insistenti.
La natura di un individuo molte volte viene indirizzata, spinta verso una serie di scelte, a volte diremo quasi a tenere un comportamento diverso dai suoi desideri soffocando i suoi istinti, impulsi e inclinazioni naturali.
Esistono molte teorie, a volte convergenti, a volte contrastanti che cercano di spiegare le cause psichiche. Esse sono incomplete visto che prendono in esame solo un aspetto del problema. La balbuzie, infatti è un fenomeno così complesso e personale che sfugge alla classificazione generica. Ad esempio,  prendiamo in esame dei fattori che riscontriamo in maniera costante nel balbuziente, quali la timidezza, l’ansia e il nervosismo. Non possiamo generalizzare. Non possiamo generalizzare. Non possiamo cioè dare tutta la colpa alla timidezza all’ansia al nervosismo.
Concludo il mio intervento con un appello rivolto a tutte le persone interessate. E’ controproducente tenersi tutto dentro. Se nessuno avesse mai parlato, il problema “balbuzie”non sarebbe mai stato trattato, e cosa più importante, non sarebbe mai stato risolto. Esiste l’Associazione Progetto Demostene per aiutare tutti coloro che si sentono afflitti da questo problema. L’associazione è formata da persone, che come te, per tanti anni si è tenuta tutto dentro.

Ti invito a prenderti cura di te stesso.
Per di più è un’occasione per farti nuovi amici.

Massimo Giordano

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