Balbuzie: Consigli per i genitori

Per contenere la balbuzie e altri comportamenti ansiogeni correlati, sarà importante saper ascoltare con amore, pazienza e fiducia. Al genitore si richiede anzitutto una forma di “comunicazione fiduciosa”, attraverso la quale  l’infante potrà sentirsi libero di comunicare paura, aggressività, ansia e gioia. In altre parole il bambino dovrà sentire che qualsiasi emozione, anche quella più cattiva, potrà essere comunicata senza alcuna censura.

Alla comunicazione fiduciosa si dovrà associare una comunicazione ludica che si sviluppa attraverso il  gioco, la favola, il disegno e la libera fantasia.

Per facilitare nel bambino l’uscita dal silenzio emotivo, si dovranno appianare quelle barriere, che si erigono sin dai primi anni nella relazione fra genitore e bambino.  La crescita emotiva e verbale dovrà essere sollecitata con vicinanza, amore ed autorevo­lezza.

Dal punto di vista verbale è sempre meglio non interferire nella pro­duzione linguistica  del bambino con frasi del tipo: Stai calmo! Ripeti lentamente! Controllati o impegnati nel parlare adagio! ecc. Anche quando il bambino riesce a trovare la normale fluenza, riuscendo a parlar bene è sempre meglio evitare affermazioni di tal sorta: “Vedi che quando t’impegni parli bene!”.

Tutti questi accorgimenti instillano nel bambino un forte senso di ina­deguatezza riguardo alla sua “capacità d’impegno”, creando così dei forti sensi di colpa.

E’ bene sottolineare che il controllo  del sintomo non dipende dalla volontà o dall’impegno: la fluenza verbale segue di pari passo lo stato d’animo agente. Così ad esempio possiamo notare  che la bal­bu­zie aumenta quando il bambino è maggiormente nervoso, quando si trova in uno stato collerico, o in associazione alle responsabilità scolastiche da affrontare. Al contrario, la balbuzie sembra recedere quando l’infante parla da solo durante il gioco, quando si relaziona con i  coetanei, nei periodi di vacanza, e in tutte quelle situazioni dove si sente libero da qualsiasi controllo esterno.

Il  genitore, anche senza  adeguate pratiche educative, agisce indirettamente sul linguaggio del bambino,  presentandosi già di per sè come modello linguistico da imitare. Più che fare osservazioni,  dovrebbe parlare in maniera lenta, inducendo nel bambino uno stato di distensione e di quiete per contenergli l’angoscia verbale.

Decalogo per i genitori

Al genitore si richiede  pazienza e fiducia, evitando allarmismi inutili, imparando ad ascoltare soprattutto i bisogni e le emozioniche il bimbo  esprime.

Di seguito i nostri consigli :

  1. Non mostrare apprensione alle prime avvisaglie della balbuzie.
  2. Evitare qualsiasi intervento sul modo di parlare del bambino.
  3. Porre attenzione agli elementi stressanti che peggiorano l’inceppo.
  4. Se la balbuzie persiste dopo i 6 anni si consiglia una diagnosi neuropsichiatrica e psicologica, e foniatrica.
  1. Cercare sempre una collaborazione con gli insegnanti.
  2. Sollecitare il bambino a partecipare ad ogni attività sociale.
  3. Per la cura affidarsi solo a professionisti sanitari, quali: medici, psicologi e logopedisti.
  4. Nel proporre un trattamento rispettare la motivazione del bambino.
  5. Non fidarsi di chi propone guarigioni immediate.
  6. Il trattamento prescelto deve essere sempre comprovato dalla ricerca scientifica e non dall’improvvisazione.

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