Indagine psicodiagnostica e psico-linguistica.
In un nostro studio psicodiagnostico effettuato su un campione di 60 bambini affetti da balbuzie, composti da 42 maschi e da 18 femmine, di età compresa tra i 6 e i 11 anni., abbiamo somministrato dei tests proiettivi : Rorschach e CAT (Children Apperception Test) , dai quali sono emersi alcuni dati significativi.
I bambini mostravano numerose risposte di ansia, con difficoltà nel manifestare i propri affetti.
Il livello intellettivo era nella norma; pertanto non si rilevavano disturbi nell’ambito della sfera cognitiva. Nel campione maschile si rilevava un alto tasso di aggressività, con un’ elevata ricerca di sentirsi confermati nelle loro potenzialità .
Nel campione totale sono state rilevate difficoltà nello stabilire rapporti interpersonali affettivamente equilibrati, ricercando un adattamento passivo e mutacico, o esprimendo molta aggressività nei rapporti sociali.
Nel campione femminile emergeva una maggiore capacità di esternare i propri vissuti affettivi, anche se dal punto di vista comportamentale era presente una certa instabilità emotiva.
Nell’intero campione, in base alla propria età, il processo di separazione e di autonomia si presentava poco evoluto.
Come nelle precedenti ricerche effettuate sugli adulti[1] , anche per i bambini, viene qui dimostrato che il sintomo balbuzie sottende qualsiasi tipo di personalità, per cui diventa estremamente difficile poter specificare i tratti caratteristici che definiscono la personalità del soggetto disfluente.
Analizzando le situazioni nelle quali il bambino trova maggiori difficoltà verbali, è emerso che il 90% dei soggetti balbetta maggiormente a scuola e nella relazione con i professori, o con altre figure educative . La balbuzie si evince maggiormente con gli estranei, e con adulti , anche se in grado minore rispetto ai secondi. Quasi tutti hanno la fobia del telefono, o di fare piccole commissioni.
Al contrario, il sintomo sembra ridursi nel gioco con i coetanei, quando il soggetto parla da solo in una stanza, e soprattutto per molti bambini la balbuzie sembra ridursi nei periodi estivi .
Molti bambini riferiscono di non balbettare quando esprimono la loro aggressività (soprattutto nella relazione tra fratelli); lo stesso accade quando il bambino si sente libero di esprimere gioia o affetto.
Oltre alle situazioni, sono stati esaminati i singoli fonemi che risultavano difficili da pronunciare. Per tale analisi è stato somministrato un test psicolinguistico proiettivo che permetteva di registrare il grado d’intensità del laringospasmo, associato a consonanti e vocali , secondo due gradienti forte e lieve.
I risultati hanno dimostrato che la quasi totalità del campione balbetta maggiormente sulle liquide R\L, e sulle occlusive P\B, T\D, K\G .
In altri termini, secondo le nostre ricerche, pur esistendo 5 forme di balbuzie, siamo dell’avviso che per ogni forma di disfluenza esistono diversi sottotipi, e che ogni disfluente abbia un modo personale di balbettare.
Inoltre per ogni tipo, o sottotipo di balbuzie, esiste un diverso quadro psicologico, per cui non è semplice ravvisare statisticamente le caratteristiche salienti del soggetto balbuziente .
Siamo d’accordo con Benecken J.[2]il quale, con il suo contributo, attacca ogni forma di stigmatizzazione psicologica, o psicoanalitica del soggetto balbuziente. Per Benecken le attribuzioni psicologiche e le costruzioni psicanalitiche , Fenichel compreso[3], non sono state confermate dalla ricerca empirica .
[1] Caruso E., Dogana F., Rossi P., Balbuzie: emozioni da riabilitare, in Psicologia Contemporanea, Firenze 1998, Nov.-Dic., Giunti N. 150.
[2] Benecken J., On the psychopathology of stuttering, Prax Kinderpsychol Kinderpsychiatr. 2004 Nov;53(9):623-36.
[3] Fenichel O., Trattato di Psicoanalisi, Roma 1951, Astrolabio
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